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Ristorante CONVIVIUM Nel pieno centro storico vi aspetta un angolo appartato e confortevole, ricavato da una cantina del 300.

Ristorante CONVIVIUM

Nel pieno centro storico vi aspetta un angolo appartato e confortevole, ricavato da una cantina del 300. Possenti mura e volte naturali regalano all’ambiente un fascino unico e suggestioni che ci riportano indietro nel tempo..
Piatti tradizionali e non realizzati con prodotti selezionati , carni di qualità Royal Blood e inoltre salumi e formagi selezionati. Oltre 100 etichette di vini per un abbinamento perfetto con i nostri piatti e le varie prelibatezze

LA STORIA:

Il ristorante “Convivium” è situato nel pieno centro storico di Arpino. Si apre infatti lungo l’asse viario che, sin dalla nascita della città, attraversava il centro abitato conducendo dal sito dell’antico foro fuori della Porta di Napoli. Della via romana restano alcune testimonianze maldestramente riportate in superficie nelle vicinanze del ristorante, ma gran parte è ancora sepolta a circa un metro di profondità. Nel periodo dello sviluppo urbano più intenso assunse il nome di Via Napoli, solo all’inizio del 1900, dopo la costruzione del parallelo Corso Tulliano, assunse la denominazione di Via dell’Aquila Romana, ma per gli Arpinati rimane sempre la Via Vecchia.

Per chi giungeva da Piazza Municipio essa era delimitata da due imponenti edifici, la Chiesa dei Santi Carlo e Filippo e il connesso convento collegio dei padri Barnabiti, qui insediatisi sin dal 1600; continuava poi con una serie di palazzi della ricca borghesia industriale e terriera che su di essa avevano la facciata principale. Era estremamente stretta e gli edifici si sviluppavano in senso verticale mentre una serie di vicoli la tagliavano trasversalmente.

L’edificio, del quale il ristorante occupa alcuni locali, è uno dei più imponenti ed interessanti; nasce intorno alla fine del medioevo come insediamento monastico, e nelle forme attuali era usato come convento dei domenicani, unito alla barocca Chiesa di San Domenico.

Tutta la zona è ricca di tracce di insediamenti conventuali, sia nei vicoli vicini che in qualche palazzo attiguo, questo edificio è particolare perché ha mantenuto strutturalmente l’aspetto che aveva: la chiesa non ha subito molti rimaneggiamenti fino alla chiusura al culto nel secolo scorso ed ora ospita nelle sue tre navate la sistemazione provvisoria del Museo dell’arte lanaria; il convento, invece, dopo la soppressione degli ordini monastici degli inizi del 1800, passa alla famiglia Cossa e mantiene, pur negli adattamenti, le linee del vecchio convento.

Già solo osservando le strutture del ristorante, appartenute quasi sicuramente all’area adibita dai domenicani a refettorio e locali di servizio della cucina, si rileva l’aspetto massiccio delle opere murarie e se ne immagina l’imponenza.

La famiglia Cossa, i cui primi esponenti conosciuti in Arpino furono dei condottieri, è testimoniata in loco sin dal 1527; fra loro si annoverano numerosi sacerdoti e canonici, mentre il più noto resta certamente Pietro Cossa che, dopo essere stato anche insegnante nel nostro Convitto “Tulliano”, si distinse come drammaturgo di buona fama.

Più recentemente Lorenzo Cossa, entrato giovanissimo nella Congregazione dei Padri Somaschi, ne divenne Generale dell’Ordine, carica che ricoprì per quasi 40 anni, lasciando di sé un ottimo ricordo.

Il fascino che emana dagli ambienti del ristorante è scandito da una penombra rassicurante che dona frescura e ristoro d’estate, mentre assicura una costante temperatura in periodo invernale; l’acqua che sgorga naturalmente dalla roccia a cui è addossato l’edificio raccolta in un’ampia vasca le conferisce un’aria invitante che predispone al convito.

Ultimo aggiornamento

14 Gennaio 2021, 12:53